CHEF LUCIANO PORTA
"il ricordo del passato, l’osservazione del presente e il movimento verso il futuro"
Nasco dall’unione di Giuseppe Porta e Delia (che tutti chiamano Lidia fin dalla nascita) a Villacidro, un paese collinare nel medio campidano (Sud Ovest della Sardegna) caratterizzato da una ricca tradizione storico-culturale e un’economia fortemente vocata all’agricoltura e alla pastorizia. Villacidro e luogo ricco di miti, leggende e superstizioni ma anche di cultura. San Sisinnio, ad esempio, e un personaggio noto e venerato per la sua lotta contro le "is cogas" (le streghe) che nelle loro varie incarnazioni (mosche, serpenti, cavallette) tormentavano la vita degli abitanti del villaggio. Nei giorni di festa, ancora oggi si dice che nessuna mosca voli nei pressi della chiesa campestre perche terrorizzate dallo spirito di San Sisinnio il quale le induce a nascondersi nei contorti tronchi degli olivastri dell’area. Villacidro e anche il paese del famoso scrittore Giuseppe Dessi, e con la la cascata “Sa Spendula” e anche narrato nelle opere di Gabriele D’Annunzio.
Ma ora torniamo a noi...
Dopo molte esperienze con alcuni degli chef piu rinomati della cucina italiana e internazionale, oggi sono Executive Chef e socio di gestione del Ristorante Parco degli Ulivi, un ristorante unico e autentico immerso in un parco di ulivi secolari che nasce nelle colline di Arzachena, a “due passi” dalla mondanita della Costa Smeralda. Ripercorriamo insieme la mia storia e, in particolare, il percorso che mi ha portato a diventare chef. Da piccolo ero un bambino molto vivace e irrequieto, stranamente di poco appetito e poco propenso ad assaggiare pietanze e preparazioni nuove ed articolate... chi lo avrebbe mai detto che proprio io, questo “piccoletto” smorfioso, sarebbe poi diventato un chef! Di certo gia da piccolo avevo l’amore per i prodotti e la genuinita che la natura offriva... ricordo ancora le grandi scorpacciate che mi facevo in campagna andando in giro per i campi con i miei amici a mangiare uva, mele, ciliegie, fichi, ecc .
Sin da piccolo, ho vissuto con curiosita le tipicita enogastronomiche del mio paese e le sue tradizioni culinarie, come quella ad esempio di cucinare il porcetto allo spiedo (“porceddu”) dopo aver unto la sua cotenna con il sangue dell’animale e averlo fatto “raffermare” grazie ad una leggera affumicatura creata ardendo piccoli ramoscelli di odori mediterranei (mirto ed altre piante spontanee). Ho frequentato la scuola materna del paese, ancora ricordo Suor Cecila! Mi voleva sempre far mangiare il puree di patate e il minestrone che io scartavo a priori! E buffo pensare che oggi ne mangio in abbondanza e che soprattutto ne faccio molto uso nei miei menu. La mia vita scorreva tra andare a scuola ed aiutare la mia famiglia. Mio padre mi ha fatto capire sin da piccolo, con mia grande fortuna, il significato del sacrificio, dell’impegno, dell’amore e della passione per quello che la vita ti riserva e per quello che ognuno di noi sceglie di fare da grande. La mia prima e vera scelta importante fu alla fine delle scuole medie quando, come ogni ragazzino, dovetti decidere che studi fare. Ad essere sincero non avevo le idee molto chiare al riguardo e non riuscivo a capire e immaginare quale fosse il percorso scolastico piu adatto alla mia personalita e alle mie attitudini. La prima scelta che feci fu quella di frequentare un istituto professionale. Un vero flop: al secondo anno venni bocciato e mi resi conto che quella scuola ed il lavoro che poteva offrirmi per il futuro non mi piaceva affatto. Allora decisi di passare l’estate a lavorare con mio padre, il quale ai tempi era occupato nel commercio di frutta. Nonostante i vari contrasti padre- figlio fu veramente una bella esperienza!! Ero contento di quello che stavo imparando e capii per la prima volta cosa significa davvero gestire l’acquisto della merce e relazionarsi con il cliente. Un giorno mia madre mi di disse che esistevano dei corsi regionali di solo 2 anni di scuola per cucina, sala, bar ed ricevimento e che chi avesse deciso di frequentarli avrebbe anche ricevuto un piccolo aiuto economico. Quest’ultima sfumatura ad essere onesto fu la molla che mi convinse ad iscrivermi, anche se poi scoprii che non era vero e che mia madre me lo aveva detto per spronarmi. Prima di allora non avevo mai cucinato... ancora ricordo di una volta in cui mia madre mi chiese di occuparmi di preparare un piatto di spaghetti per mio padre: il risultato fu un disastro. Dire che gli spaghetti erano non commestibili, scotti e immangiabili era dir poco!!!
Avevo 17 anni circa
Fine del 1° anno scolastico
Luglio del 1992
Fu nel 1994
Nel 2001
Nel 2007
Fine del 2013
2014 ad oggi
chef uciano porta
Alla fine di questo racconto...
Vorrei ringraziare gli Chef con cui ho avuto il piacere di lavorare direttamente (tra cui Marco, Adelio, Robert, Antonio, Maurizio ed tutti gli altri che per motivi di spazio non cito) e quelli che sono stati comunque i miei punti di riferimento “culturali e virtuali” come Sergio, Gualtiero, Paul, George, Alain.
Un ringraziamento speciale va ai miei genitori, ai miei fratelli ed alle loro famiglie per aver sempre creduto in me e nei progetti di vita professionale e non solo... Ma il ringraziamento piu sentito e grande va ai miei figli, che a volte trascuro per il mio lavoro ma a cui voglio un mondo di bene, ma soprattutto a mia moglie che e e rimane Il pilastro Portante della Mia Vita.
RISTORANTE OLBIA
piatti 🫶
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